Milano – È mancata la fortuna, ma non il coraggio. Carmine Abagnale, il capolista milanese di “Obiettivo Lombardia – Gori presidente” – analizza, insieme al gruppo dirigente milanese, a freddo con lucidità il risultato della lista dopo le elezioni e tira le somme di quest’esperienza che non è certo la parola “fine” sulla sua avventura politica: “Certamente l’enorme differenza tra i voti raccolti da Attilio Fontana rispetto a quelli di Giorgio Gori ha impedito a Obiettivo Lombardia di prendere almeno un seggio”, dice, pur osservando che: “Faccio presente che prendere 62.781 voti in appena poco più di un mese, perché tanto è il tempo che è passato tra la presentazione di Obiettivo Lombardia e le elezioni, è una vera e propria intesa, che conferma la bontà della nostra proposta politica e delle nostre intuizioni. La gente ci ha votati perché siamo stati sinceri, non per motivi ideologici”.
Ma, a parte questo, Abagnale non si tira indietro: “La mia attività politica non finisce certo con le Regionali 2018. Abbiamo avuto un buon riscontro di preferenze e questo mi lascia pensare che gli elettori abbiano ancora bisogno di una formula come quella di Obiettivo Lombardia”. E sottolinea: “Io resterò al servizio dei cittadini finché loro lo vorranno. E non vorrei essere nei panni di Fontana che, adesso, a causa delle quote rosa, è costretto a sottrarre seggi a qualche eletto. Ci sarà davvero da ridere nei prossimi giorni”, conclude”.