(da IL GIORNALE)

“Vorrei che la politica avesse uno scatto d’orgoglio, qui stiamo giocando con i servizi ai cittadini”. Lo sfogo dell’assessore al Bilancio ieri è arrivato alle 6.30 del mattino. Dopo 14 ore non stop in consiglio comunale, l’opposizione trova una scusa per alzare i toni e chiedere la conta delle presenze. Esce dall’aula e poichè i consiglieri del Pdl sono rimasti in 17, manca il quorum (dei 21) e si chiude la maratona. Tutti a casa. Nonostante la maggioranza stesse mantenendo i patti: votare una lista di emendamenti sul welfare presentati dal centrosinistra per arrivare entro oggi all’approvazione finale. Ma il Pd che fa ostruzionismo sulla finanziaria di Palazzo Marino, se ne va senza ritirare il pacchetto di 400 emendamenti che tengono ancora congelati in cassa i fondi per le spese del 2011. Dai bonus bebè agli aiuti a imprese e famiglie in difficoltà a – per dire -, i tanti contratti a termine dei precari che rischiano di saltare il mese prossimo perchè l’amministrazione non è in grado di garantire il rinnovo. Ma ora le trattative devono ripartire da capo. Perchè il Pd accusa il Pdl di «un eccesso di arroganza mostrato la scorsa notte, arroganza che non si è saputo tradurre in grandi risultati poichè è caduto il numero legale e sono rimaste in discussione circa 400 correzioni». La «pietra dello scandalo» è un emendamento presentato da Andrea Fanzago (Pd) sulla spesa per le comunità alloggio dove ospitare le categorie fragili, come ex tossicodipendenti ed ex carcerati. Il pidiellino Carmine Abagnale chiede provocatoriamente di correggere il testo e inserire anche le forze dell’ordine. Dando l’assist all’opposizione che notando 4 assenze in aula (un consigliere è volato a Bruxelles, uno in tv, due a casa prima) chiede la sospensione per tornare alla conta e dimostrare che la maggioranza (alle 6.30) non ha i numeri. Ma «c’era un accordo – ribadisce l’assessore Beretta – e esiste anche un minimo di etica in politica per cui chi chiede la sospensione poi rimane in aula, non fa cadere il numero. Evidentemente c’era malafede. Ora cerchiamo di riprendere il dialogo e invito tutti ad uno scatto d’orgoglio per dare ai milanesi i servizi». E non impantanare il bilancio nella campagna elettorale. Ma il capogruppo del pd Piefrancesco Majorino avverte: «Discuteremo gli emendamenti uno a uno perchè la maggioranza tenta di usare le risorse stanziate contro la crisi malamente, senza criterio e per far felice tizio o caio». La replica non si fa attendere dal capogruppo del Pdl Giulio Gallera: «Avevamo trovato un accordo, ci siamo impegnati a individuare subito 13 milioni per un pacchetto di misure anti-crisi e 15 nel corso dell’anno. Ma l’opposizione continua a trovare scuse per tenere bloccato il bilancio». Si riferisce ad esempio alle contestazioni sui 650mila euro per pagare corsi sportivi ai figli delle famiglie con reddito basso («per noi rientrano nelle misure anticrisi, specie se il Pd ci mette gli aiuti alle compagnie teatrali»). Il consigliere Pdl Marco Osnato aggiunge che «così restano bloccati anche le riduzioni all’affitto nelle case popolari che abbiamo votato ieri». Ma oggi per la seduta il quorum di 31 consiglieri, la strada è tutta in salita.