Le attenzioni mediatiche ricevute nell’ultimo periodo da Milanosport, impongono un chiarimento su chi è e cosa fa questa Società. E’ una operazione di verità, lealtà e trasparenza che ritengo doverosa nei confronti dei dipendenti, degli utenti e del Comune e che spero possa chiarire una volta per tutte – e a tutti – la realtà di Milanosport.

Prima però consentitemi pochi minuti per dire chi sono e perché sono qui.

Sono un imprenditore che opera in diversi settori: immobiliare, alberghiero e industriale, sono cresciuto a pane e azienda, sotto la guida di mio padre. Non ho mai fatto politica e quindi non appartengo a quella che è stata definita “la categoria dei trombati” a cui dare un nuovo ruolo. Nel 2008 ho accolto la proposta di candidatura per Presidente del Cda della Società, accettando una sfida diversa rispetto a quelle a cui ero abituato.

L’ho fatto perché credo nel dovere di ognuno di noi di impegnarsi e a maggior ragione di impegnarsi per la propria città. Per quanto riguarda il mio compenso, non ho nulla da nascondere – è di 30.000 euro/annui lordi –  vi assicuro che in questi tre anni ho sottratto alla mia attività molto ma molto di più e credo di poter dire lo stesso per tutti i membri del CdA.

Dal mio arrivo in azienda mi sono accorto che questa Società ha caratteristiche particolari:

–  ha un proprietario che, indipendentemente dal colore politico, non l’ha mai amata come meritava;- ha uno scopo e svolge un’attività ad alto valore sociale, che è quella prevista dallo Statuto, che pochi conoscono, con la conseguenza che le vengono attribuiti compiti impossibili;

– è soggetta a delle regole che ne condizionano l’attività e opera in uno scenario che limita la possibilità di raggiungere lo scopo.

Milanosport nasce con l’obiettivo di offrire un servizio sociale alla città, sviluppando l’esercizio di ogni attività relativa all’avviamento alla pratica dello sport o della ricreazione da parte dei cittadini. Successivamente eredita anche la gestione di molti impianti che non fa però venire meno la finalità principale. (slide 1)

Questo è il vero scopo della Società che io, unitamente al Cda e al DG, ho perseguito con grande entusiasmo, e questa è anche la chiave di lettura per poter giudicare l’efficienza o meno della Società stessa.

Per capire a fondo l’operato di Milanosport è indispensabile conoscere il contesto operativo in cui la stessa si muove:

–  le tariffe per l’utilizzo degli impianti per la libera utenza e per l’Associazionismo sportivo sono fissate dal Comune e sono fra le più basse in Italia; (slide 2)

– la Società non ha al momento mezzi propri e quindi non ha capacità di indebitamento nei confronti del sistema bancario (l’immobile richiesto per patrimonializzare la stessa, ad oggi non è  arrivato);

–  i rapporti fra il Comune e la Società sono regolati da un contratto di servizio, che da una parte obbliga Milanosport a erogare servizi a tariffa e dall’altra, in virtù di ciò, dà alla stessa un contributo sociale per lo sport – che viene letto erroneamente come perdita. Questo contributo viene erogato con tempi decisi dal Comune (ad oggi non è ancora stato pagato del tutto quello relativo al primo semestre 2010) e negli ultimi anni è costantemente diminuito; (slide 3)

–  il numero degli impianti da gestire può variare in qualunque momento a discrezione del Comune e quindi Milanosport è una società che non ha certezza sull’oggetto da gestire; (slide 4);

–  Milanosport non può fare investimenti secondo logiche proprie ma subisce imposizioni sul tipo di investimento da fare; non ha l’autonomia per ristrutturare gli impianti, esegue le manutenzioni ordinarie e straordinarie. Siamo consapevoli che molto c’è ancora da fare e vi faccio vedere qualche esempio. (slide 5 e 6)

Nonostante i limiti che vi ho elencato, la Società è riuscita a perseguire lo scopo dello Statuto, avviando inoltre un processo di efficientamento aziendale con nuova attenzione ai costi e ai ricavi, con processi di riorganizzazione per migliorare la qualità dei servizi.Questo grazie all’arrivo del nuovo Direttore Generale, con cui abbiamo anche attuato un recupero dei crediti non riscossi e pianificato i debiti pregressi.

Per quanto concerne:

LE ATTIVITA’ SPORTIVE E RICREATIVE

Abbiamo innanzitutto focalizzato la nostra attenzione sull’esercizio dell’attività sportiva e ricreativa, come dice il nostro Statuto. L’abbiamo riletta (abbiamo creato per la prima volta un Catalogo dei nostri prodotti), riorganizzata insieme agli organismi sportivi che sono nostri partners, efficientata, cercando di offrire prodotti sempre più qualificati, definiti nel contenuto, che rispondano a vere finalità di benessere fisico e pratica sportiva, con la migliore qualità al miglior prezzo.

Abbiamo puntato alla saturazione dei nostri spazi e creato nuovi prodotti.

Abbiamo intrapreso azioni di marketing, di ricerca e soddisfazione del cliente e di qualificazione degli addetti.

I risultati numerici che leggete sulle slides che scorrono (slide 7-8-9-) confermano i nostri sforzi e il gradimento dei nostri utenti.

LA GESTIONE IMPIANTI

Abbiamo dettato linee unitarie di gestione degli impianti creando Manuali gestionali, salvaguardando la tipicità del singolo impianto.

Abbiamo rivisto molte procedure di gestione con l’occhio del cliente, con miglioramento visivo degli ambienti, della loro qualità manutentiva, della loro pulizia e sicurezza.

GLI INVESTIMENTI

Abbiamo effettuato tutti gli interventi di manutenzione richiesti dal Comune e, nel limite delle nostre possibilità economiche, abbiamo riqualificato in tutto o in parte questi impianti (slide 10-11-12-13):

Piscina Cozzi: riqualificazione spogliatoi piscina, rifacimento completo serramenti, creazione di uffici sede di Milanosport, messa in sicurezza soffitto tribune e del sottovasca;

Piscine Quarto Cagnino, S.Abbondio, Bacone: riqualificazione completa;

Piscine Mincio, Procida, Suzzani, De Marchi, Murat, Cardellino, Cantù: ristrutturazione parziale;

Centro Sportivo Cambini Fossati: rifacimento del parquet palestra Giordani;

–  Centri balneari: riverniciatura delle vasche;

–  Centro Sportivo Lido: ristrutturazione degli spogliatoi e nuovo parquet del pattinodromo, realizzazione della Lidoteca.

Abbiamo inoltre avviato un Appalto Energia che prevede la riqualificazione impiantistica delle centrali termiche, con introduzione di moderni impianti di produzione di energia alternativa su 15 impianti sportivi, riducendo drasticamente l’immissione di CO2 nell’ambiente.

I due maggiori interventi su cui stiamo lavorando sono (slide 14):

Palalido: rifacimento della copertura e del II anello per aumentare la capienza a 5.500 posti ed eliminare tutte le deficienze strutturali, per un importo di gara previsto in circa 8 milioni di euro;

XXV Aprile: ristrutturazione dell’impianto con rifacimento della pista di atletica, creazione di una pista di atletica indoor, inserimento di nuove attività  (tennis, paddle, tennis tavolo) e conseguente ristrutturazione degli spogliatoi per soddisfare le nuove esigenze.

Senza alcuna demagogia, ma con sincerità, vi dico che ho voluto presentarvi tutto ciò non per difendere me, il Cda, il Direttore Generale, ma le persone che lavorano per questa Società, che vedo sempre più turbate dai continui attacchi. Mi riferisco ai 130 dipendenti ed anche a tutto il mondo che lavora per noi, più di mille persone, che mostrano grande voglia di fare, di cambiare in meglio, che si adattano ad ogni esigenza per offrire un servizio migliore, con stipendi tra i più bassi del mercato.

Bisogna riflettere quando si parla di “baraccone” o di “smantellamento di una Società che non ha ragione di esistere”.Bisogna dare il giusto valore alle migliaia di persone che ci hanno dato fiducia in questi anni, apprezzando la nostra attività, così come alle persone che vi lavorano con passione e professionalità.

Detto ciò, visto che un buon imprenditore alle parole fa sempre seguire i fatti e per coerenza con quanto detto finora, vi comunico che questa mattina ho rimesso il mio mandato nelle mani del Sindaco di Milano e ho altresì ricevuto la lettera da parte del direttore generale, Rita Amabile, in cui rimette al Cda ogni decisione riguardante il proseguimento del suo incarico.Se il problema sono io, infatti, sono pronto a lasciare immediatamente la mia poltrona, perché ciò che mi sta a cuore è che questa società vada avanti, perché è una società sana che svolge un ruolo sociale che reputo fondamentale per la mia città.