Mentre si insediava il nuovo Parlamento, a Bruxelles Mario Draghi, Presidente della BCE, presentava lo stato dell’economia dell’Unione Europea, mostrando una serie di grafici che avevano tutti lo stesso andamento: un deserto che si allarga. Nel nostro Paese, la crescita della produttività è ferma da ben 10 anni. Siamo tristemente gli ultimi fra le maggiori economie europee.

Oltre a ciò, il mercato del credito è caratterizzato da una stasi totale, registrando una secca contrazione del 3 per cento che rappresenta, dopo la Spagna, il peggior risultato a livello europeo. A fine 2012 l’esposizione delle banche italiane toccava livelli altissimi : davanti a tutti Unicredit, con 80,4 miliardi di euro, a seguire Intesa S.Paolo con una esposizione di 27,2 miliardi, MPS con 17 miliardi per finire Banca Popolare di Milano con 3,8 miliardi di euro. Per Draghi, i Paesi che vogliono recuperare competitività devono affrontare questa situazione, oltre che, fra le altre cose, mettere mano ad una seria riforma dei contratti di lavoro.

Ma i numeri che fanno ancor di più tremare la nostra economia arrivano dalla Confesercenti. Dall’inizio dell’anno hanno chiuso 167 negozi al giorno: ben 13.755 tra il primo gennaio e il 28 febbraio 2013, mentre le aperture sono state 3.992 per un saldo negativo di 9.763 imprese. I negozi sfitti, per assenza di impresa, sono ormai 500 mila, con una perdita annua di 25 miliardi di euro in canoni non percepiti. Per Bruxelles, l’anno economicamente peggiore per i Paesi dell’Unione sarà il 2013 ed è forse anche per questo che risulta tanto difficile coinvolgere certe forze politiche nella formazione del nuovo Governo. Chissà se Grillo e Casaleggio sono a conoscenza di questi dati, chissà se sono consapevoli dell’attuale situazione economica del nostro Paese e se i 163 parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno un’idea di come intervenire per cercare di salvare il salvabile!

Cari grillini, troppo comodo stare a guardare, avete voluto la bicicletta, adesso pedalate!
(FONTE: Unione Italiana)