MILANO – Maggiori controlli sui matrimoni combinati tra cittadini stranieri, per impedire che le norme vigenti in materia di permessi di soggiorno siano aggirate col beneplacito del Comune chiamato a sancirne l’unione. E’ da questa considerazione che ieri mattina a Palazzo Dugnani è scattata l’operazione di controllo che ha consentito di scoprire tra gli aspiranti sposi un magrebino irregolare, mentre altri due alla vista degli agenti hanno piantato in asso le loro “sposine” e se la sono filata. Promotore dell’operazione è stato il consigliere poliziotto Carmine Abagnale, che da vice presidente della Commissione Sicurezza di Palazzo Marino ha il polso della situazione sull’incidenza che lo status di “irregolare” ha nella crescita esponenziale dei matrimoni di comodo, lucroso business per i mediatori che mettono in contatto le parti. Del fenomeno Abagnale si è trovato ad essere testimone in più di un’occasione, proprio in virtù della funzione di ufficiale dello Stato civile che esercita a Palazzo Dugnani ed è sempre lui che l’altro ieri si è rifiutato di unire in matrimonio due egiziani incapaci di intendere il dettato degli articoli del codice civile di cui si dà lettura nel rito civile. Sulla scorta di questo si è fatto promotore del controllo compiuto ieri mattina dai vigili, che ha mandato in fumo 3 matrimoni. Il primo è stato quello del magrebino che dal controllo dei documenti è risultato non essere in possesso del regolare permesso di soggiorno. E’ stato fermato ed accompagnato dagli agenti in Questura. Per lui il decreto di espulsione è sicuro, mentre l’hanno scampato i due che, insospettiti dai controlli, si sono defilati senza più tornare. Tra i casi emblematici che testimoniano come il matrimonio combinato, nonostante i giri di vite, continui ad essere al top tra gli espedienti usati per evitare il foglio di via da parte degli stranieri di ambo i sessi, c’è quello che pochi giorni fa ha allertato gli uffici di Palazzo Dugnani, portando alla scoperta che lo sposo era morto e sepolto. Si trattava di un pensionato italiano, che avrebbe dovuto sposare una giovane donna ucraina. Il giorno fissato per il matrimonio non si è presentato davanti all’ufficiale dello stato civile e, visto che risultava irrintracciabile al telefono, è bastato un controllo a casa per scoprire che i suoi funerali si erano svolti una settimana prima.