Inizia l’era dei certificati medici in formato elettronico per 15 milioni di lavoratori dipendenti sia del pubblico che del privato. Questa mattina il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta e il ministro della Salute Ferruccio Fazio hanno annunciato l’avvio della fase sperimentale dei cosiddetti certificati medici online. Tra i risultati più immediati e concreti che questa ‘rivoluzione’ comporterà: l’eliminazione del flusso cartaceo, maggiore tempestività dei controlli, produzione di statistiche sulle assenze per malattia, risparmi per il lavoratore. Il test avrà la durata di tre mesi, dopodichè il nuovo sistema entrerà a regime. Ecco nello specifico tempi, modalità e obiettivi della nuova procedura. Da oggi – riferisce una nota del ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione – i medici o le strutture sanitarie inizieranno a inviare all’Inps per via telematica i certificati di malattia dei dipendenti pubblici secondo le medesime modalità previste dal settore privato. A sua volta l’Inps invierà l’attestazione di malattia, immediatamente e per via telematica, all’amministrazione di appartenenza del lavoratore.

Per quest’ultimo cessa dunque l’obbligo di inviare il certificato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al proprio datore di lavoro entro due giorni lavorativi. L’inosservanza da parte del medico degli obblighi di trasmissione telematica costituisce un illecito disciplinare e in caso di reiterazione comporta il licenziamento o, per le strutture e i professionisti convenzionati, la decadenza della convenzione stessa.

Per il ministero della Pubblica amministrazione e innovazione, i risultati della trasmissione telematica dei certificati di malattia saranno immediati e concreti. L’eliminazione del flusso cartaceo – si legge nella nota – produrrà a regime un risparmio annuo stimato in 100 milioni di fogli tra certificati e attestati di malattia. Considerando che il costo medio dovuto al ciclo dei certificati di malattia ammontava a circa 10 euro a pratica, sono previsti risparmi di circa 500 milioni di euro l’anno.

Risparmi in vista anche per il lavoratore. Non sarà più necessario sostenere il costo della raccomandata con ricevuta di ritorno. Per Brunetta, questa riforma consentirà di valorizzare le risorse umane dell’Inps precedentemente impiegate nell’attività di data entry (per i soli certificati del settore privato sono al momento impiegate 500 persone). Permetterà una maggiore tempestività dei controlli: l’azzeramento dei tempi di trasmissione dei certificati consentirà una verifica immediata sullo stato di malattia del lavoratore.

E ancora. Favorirà la produzione di statistiche sulle assenze per malattia integrate e tempestive: l’Inps gestirà in tempo reale i flussi informativi sulle assenze per malattia sia del settore pubblico che privato, consentendo la produzione tempestiva di indicatori statistici comparabili. I medici che già da oggi possono inviare i certificati all’Inps hanno a disposizione varie alternative per la trasmissione. Possono avvalersi di una semplice interfaccia web, tramite la quale e’ anche possibile stampare una copia cartacea del certificato medico di malattia o inviare copia alla casella e-mail o alla Pec (Posta elettronica certificata) del lavoratore. (segue)

I medici possono anche utilizzare il proprio sistema software per la gestione dei pazienti, opportunamente integrato con le funzionalità necessarie per dialogare con il sistema centrale. Oppure ulteriori canali (ad esempio un call center telefonico o il proprio telefono cellulare con connessione a Internet) che saranno presto disponibili. Dal canto suo – riferisce il ministero della Pubblica amministrazione e innovazione – l’Inps mette sin da subito a disposizione dei datori di lavoro e delle amministrazioni pubbliche e attestazioni di malattia relative ai certificati ricevuti, secondo due modalità: invio alla casella di posta elettronica certificata indicata dal datore di lavoro; accesso diretto al portale Inps tramite credenziali che devono preventivamente essere richieste dal datore di lavoro.

Per i prossimi tre mesi ai medici è riconosciuta la possibilità di rilasciare ancora i certificati di malattia cartacei, secondo le modalità attualmente vigenti. Al termine del periodo transitorio, però, tutti dovranno attrezzarsi con il nuovo sistema per la trasmissione telematica e sarà contestualmente avviato il collaudo generale del sistema. Al termine di quest’ultimo, il sistema sarà considerato a regime e soltanto da quel momento entreranno in vigore le sanzioni per gli inadempienti.

(Fonte: Adnkronos)