Durissima presa di posizione del poliziotto consigliere comunale a Milano

“TOLLERANZA ZERO ? : E’ troppo poco !!!”          “All’indomani della nuova geografia politica italiana, è tempo che si dia mano a provvedimenti sulla sicurezza che non lascino spazi ad alcun dubbio – è quanto afferma Carmine Abagnale consigliere comunale a Milano – poliziotto e segretario provinciale del COISP a Milano (Coordinamente per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia)  L’ultimo episodio dello stupro a Milano, continua Abagnale, evidenzia come, è innegabile, che la clandestinità in Italia sia un  fenomeno che è sfuggita di mano agli attuali controlli e la fa da padrona, con certezza di impunità, in tutte le città italiane. E’ ora di dare segnali forti per  costituire deterrenti immediati per tutti coloro che possano ancora credere che in Italia è possibile nascondersi e fare quello che si vuole, dalle uccisioni per strada per guida da incoscienti, agli stupri, alla vendita di droga e così come per tanti altri reati.Primo punto fermo di una nuova legislazione, afferma il consigliere poliziotto – deve essere la certezza che ogni cittadino straniero che arrivi in  Italia abbia un posto di lavoro assicurato e di questo impegno-contratto dovrà rispondere anche il datore di lavoro.Altro importate messaggio immediato sul fronte della clandestinità e dei reati commessi da cittadini extracomunitari,  è che le pene, comminate in Italia, vengano scontate nei Paesi di provenienza mercè accordi bilaterali, in modo da costituire un forte deterrente per l’immigrato ed una maggiore disponibilità delle carceri italiane.Nessuna tolleranza per i clandestini. Chi viene espulso deve essere accompagnato alla frontiera e se dovesse rientrare in Italia, la previsione della pena non può essere inferiore a 5 anni, da scontare sempre nel Paese di provenienza.Abolire immediatamente le norme di garanzia per i clandestini o per chi si macchia di reati di ogni genere come essere sposati con cittadini italiani o avere avuto un figlio da cittadini italiani con il chiaro intento di evitare l’espulsione. In questi  casi, dovrà essere attuata l’espulsione per motivi di ordine e sicurezza pubblica. I congiunti potranno seguire il marito, oppure restare in Italia con eventuali sussidi a favore dei minori, compreso l’assegnazione in centri di  accoglienza.Giudizio direttissimo per tutti gli stranieri e per coloro che si rendano responsabili di reati sessuali con immediata espulsione dello straniero, con la pena da scontare nel proprio paese.Al di là di tutte queste misure, però, sostiene Abagnale, è necessario soprattutto ripristinare delle condizioni operative per le forze di Polizia che consentano una agibilità di manovra senza il freno garantista da parte di alcuni P.M.  Spesse volte, in passato, abbiamo assistito a processi fatti ad appartenenti alle Forze dell’Ordine perché il solito clandestino di turno aveva denunciato l’ operatori di polizia, ben sapendo che lui se la sarebbe cavata ed i poliziotti avrebbero passato i guai.  Se si facesse una indagine su quanti poliziotti sono tuttora inquisiti per “abuso di potere” e quant’altro ai danni di cittadini extracomunitari clandestini, si avrà un risultato da far spavento. E’ necessario, quindi, ridare i giusti poteri, i veri poteri, alla Polizia. Oltre ad un trattamento dignitoso che consenta loro di vivere discretamente; occorre ripristinare delle misure che, in pratica, una volta risultavano molto efficienti, tanto efficienti che la Francia, Paese sicuramente più garantista del nostro, continua ad adottare: consentire alla polizia il fermo di sicurezza. Vale a dire la possibilità di fermare un sospettato per almeno 48 ore senza alcun intervento da parte dei pubblici ministeri. Solo successivamente, qualora il fermo dovesse protrarsi per ulteriori 48 ore, sarà necessaria l’autorizzazione del P.M:In 48 di fermo da parte della polizia,  il fermato non si permetterà più di fare lo sbruffone contro la legge italiana e contro gli italiani.Adesso non è più momento di fare chiacchiere inutili come è stato fatto fino ad oggi. E’ ora di muoversi in una direzione unica: tolleranza zero! Ma che sia davvero così. Ridare agli operatori di  polizia i poteri che le sono stati tolti dalle leggi garantiste, significa recuperare il tempo perduto ed arginare una invasione indiscriminata di extracomunitari che non possiamo permetterci e che, il più delle volte, è costituita da gruppi volutamente allontanati dai loro Paesi per ragioni di opportunità e di criminalità. Basta spendere soldi per attrezzare campi a chi vive di furti o di accattonaggio schiavizzando i minori ( il comune di Milano spende circa 11 milioni di euro all’anno per l’integrazione dei nomadi)Incominciamo  a difendere da eventuali attacchi garantisti chi opera sulla strada a difesa dei cittadini rischiando la propria vita per pochi danari. Anche per la polizia, infatti, dovrebbe essere prevista la competenza del  Magistrato di altro Distretto nel caso fosse indagato . Importante è, comunque, – continua abagnale consigliere comunale e vice presidente della commissione sicurezza del comune di Milano –  che una volta per tutte il cittadino extacomunitario delinquente abbia la percezione che il vento è mutato e che non basta più nascondersi dietro le maglie del garantismo sfrenato per essere allontanato.  Se non lavora, se si rende responsabile di azioni delittuose, se viene controllato in zone malfamate o in gruppi di delinquenti, l’espulsione deve essere coatta e con essa il carcere del proprio Paese.  Mai più detenuti extracomunitari in Italia.  Qualora ciò non fosse possibile, per l’ostinazione dei Paesi di origine, che non poche volte appaiono conniventi con i clandestini, riapriamo le carceri dell’Asinara e costruiamone altre in altre isole sperdute laddove si possa comprendere che l’Italia non è quel Paese che si vede dalla televisione satellitare ove appare tutto consentito a tutti.  Anche a Milano – conclude Abagnale – bisogna fare qualcosa di serio sulla sicurezza, sono due anni che sono in consiglio comunale e tutte le volte che succede qualcosa si parla di sicurezza ma poi nessuno fa niente o peggio ancore si assiste ad uno scarico di responsabilità tra autorità competenti, adesso abbiamo l’obbligo di fare qualcosa di serio non abbiamo neanche più il pretesto di dire che il Governo centrale non ci assiste”.Milano 19 aprile 2008