Da Milano un nuovo approccio per affrontare il problema. L’assessore Moioli: “Abbiamo creato una rete di sostegno per le vittime e le famiglie”. Dopo gli ufficiali, la formazione coinvolgerà anche 500 operatori della “polizia di prossimità”.

Sono più di 300 gli uomini e le donne appartenenti alle Forze dell’Ordine che, a partire da oggi, parteciperanno al corso organizzato dal Comune di Milano, per ampliare le conoscenze e approfondire le tecniche per la gestione dei casi di violenza contro le donne e i minori.

“Un progetto innovativo, primo in Italia, – ha spiegato questa mattina Mariolina Moioli, assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali – che vede le Forze dell’Ordine, parte di una rete di sostegno, lavorare al fianco degli operatori sociali. Da oltre un anno e mezzo il Comune di Milano ha costituito e coordina la rete di associazioni che si prendono cura delle donne che hanno subito violenza – ha spiegato l’assessore Moioli –. Con il percorso che prende il via oggi vogliamo offrire uno strumento in più a coloro che, come le Forze dell’ordine, si trovano spesso a contatto con storie di sofferenza che bisogna saper interpretare”.

Tra gli obiettivi anche quello di far cambiare, nella vittima e nell’operatore di polizia, l’idea che il reato di violenza cosiddetta intrafamiliare non è un fatto privato, ma un grave reato contro la persona.

“I corsi di formazione agli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato Guardia di Finanza e Polizia Locale, che a loro volta saranno chiamati a formare altri 500 operatori della polizia di prossimità – ha aggiunto l’assessore –, rientrano tra le azioni di sostegno sociale e recupero contenute nelle ordinanze comunali emanate dal Sindaco Moratti. Abbiamo infatti predisposto una serie di interventi che da un lato individuano i bisogni e dall’altro sostengono le persone in condizione di disagio, tramite percorsi di reinserimento sociale e lavorativo”.

“Quello che avviamo oggi è un importante percorso formativo – ha dichiarato don Virginio Colmegna, coordinatore dei corsi – che vede confrontarsi professionalità diverse su un tema particolarmente delicato quale quello della violenza sulle donne e sui bambini che vi assistono. Forze dell’Ordine e operatori sociali si confrontano – ha concluso don Colmegna – e mettono a disposizione della città un’esperienza che contribuirà a rendere la nostra città sempre più accogliente e sicura”.

“Per contrastare la violenza è estremamente importante un cambiamento culturale e sociale che preveda sensibilizzazione e informazione, attività di educazione di prevenzione e di cura, e un potenziamento della collaborazione tra strutture territoriali, associazioni, Forze dell’Ordine e magistratura – ha detto Alessandra Kustermann, responsabile del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica del Policlinico, Mangiagalli -. Il corso che inizia oggi, si propone di offrire strumenti che consentano di aiutare le persone vittime di violenza sin dal primo contatto con le FFO e la polizia locale. Il Comune di Milano – ha proseguito la Dott.ssa Kustermann – , nel dicembre 1987, ha aperto uno sportello contro la violenza domestica all’interno del Pronto soccorso della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena, che ancora oggi aiuta ad ascoltare, fin dai primi momenti, i problemi delle persone che hanno subito violenza sessuale e maltrattamenti da parte di operatori psicosociali e sanitari esperti. La rete che il Comune di Milano coordina – ha concluso la Dott.ssa Kustermann – e che comprende l’Associazione ‘Casa delle Donne maltrattate di Milano’, la fondazione Caritas Ambrosiana, l’associazione ‘Telefono Donna’, la Cooperativa ‘Cerchi d’acqua’, l’associazione SVS DonnAiutaDonna’, il Ce.A.S Centro Ambrosiano di Solidarietà, ha dimostrato negli anni di essere un punto di forza della città di Milano nella prevenzione e nel contrasto alla violenza e al maltrattamento contro le donne. Basti pensare che, lo scorso anno, i servizi sono entrati in contatto con 762 donne”.

(fonte: www.comune.milano.it)