COMUNICATO STAMPA

Dura la reazione di Carmine Abagnale – Vice Presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Milano Presidente Commissione Sport e Tempo Libero – nel sentire la notizia che il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi avrebbe deciso che a undici famiglie nomadi non potranno essere revocati i contratti di locazione di altrettanti alloggi popolari assegnati loro dalla Casa della Carità.

“E’ scandaloso – afferma Abagnale – che le case vengano date ai nomadi solo per una questione di etnia, quando invece lo stesso principio non viene applicato nei confronti di altre etnie molto più laboriose ed oneste. Il comune di Milano non è neanche così generoso nei confronti del personale delle Forze di Polizia e quello della Polizia Locale che arriva da varie parti d’Italia per “servire” i cittadini Milanesi.

“Eppure queste persone sono costrette, nonostante il misero stipendio, a pagare affitti da capogiro e mai nessuno si è preoccupato di loro. “Non si è mai visto al mondo che i criteri di assegnazione delle case siano così contrari al buon senso. Chi lavora per la sicurezza di tutti, parlo delle forze dell’ordine, si vede spesso negato i propri diritti fondamentali come quello della casa, mentre a gente che per cultura è abituato a delinquere gli vengono concessi diritti non attribuiti agli onesti lavoratori.”

“Insomma, chi rispetta le regole è “cornuto e mazziato”, se mi si passa l’espressione popolare, mentre chi è abituato a delinquere è protetto in tutti i modi, soprattutto da associazioni che nascondono dietro al senso umanitario un garantismo-interessato che fa rabbrividire i veri garantisti”.