Stamattina le forze dell’ordine hanno effettuato lo sgombero dell’ex Istituto Marchiondi di via Noale, già oggetto in aprile di una visita/sopralluogo delle istituzioni milanesi e nazionali sollecitata dal Responsabile del Dipartimento Sicurezza e Criminalità del Popolo della Libertà e Consigliere Comunale Carmine Abagnale, il quale aveva poi in proposito lanciato un accorato appello sulla necessità appunto di un immediato sgombero.

Dopo i fatti di stamane, è arrivata una dichiarazione a caldo dello stesso Abagnale: “Finalmente, dopo le mie continue sollecitazioni, è stata liberata una zona che, abusivismo a parte, rappresentava come ho subito denunciato, un serie rischio epidemiologico. Il degrado e la spazzatura erano tali che era oggettivamente impossibile accettare un giorno in più questa situazione. Mi fa dunque piacere che sia stato raccolto il mio appello”.

“Noto altresì con piacere – continua il Responsabile del Dipartimento Sicurezza del PDL – che Milano ha adottato con successo una politica molto restrittiva sulla questione nomadi, grazie alle ordinanze sindacali sull’accattonaggio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: i nomadi sul territorio milanese sono diminuiti quasi del 50% e così anche alcuni reati specifici come i furti e gli scippi.

Tutto merito della politica sulla sicurezza attuata dalla Questura e dal Comune di Milano: la Questura ha avuto il grande merito di aver impiegato più uomini in strada, il comune invece va elogiato per aver dato il via alla sicurezza partecipata, un’iniziativa che ha permesso di spostare gli uomini dedicati al piantonamento verso il lavoro di investigazione, permettendo così di smascherare molti più reati. Nell’ambito della sicurezza partecipata, poi, è da encomiare in particolare l’API (Associazione Poliziotti Italiani), che con i suoi ex appartenenti alle forze dell’ordine sta presidiando con competenza e professionalità, su indicazione del settore sicurezza del comune di Milano, le zone maggiormente a rischio. Anche questo ha fatto sì che si potesse recuperare molto personale delle forze dell’ordine nell’opera di investigazione. Queste non sono parole ma fatti – continua il Consigliere-poliziotto – confermati fra l’altro dai dati che il questore ha snocciolato nell’ambito della festa della polizia del 9 maggio”.