Cari Consiglieri, siamo qui per presentare alla città gli sviluppi di Expo Milano 2015. Vorrei anzitutto ringraziare il Consiglio Comunale, maggioranza e opposizione, dopo l’importante approvazione del bilancio e del Piano di governo del territorio, risultati importanti per Milano e per l’Expo. Sono certezze in più che arrivano dopo l’importante decisione del Governo che nei giorni scorsi ha confermato il versamento del contributo di 25 milioni di euro come quota per il 2010. Il via libera dei Ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture è un atto procedurale, poiché i finanziamenti erano stanziati da tempo. In ogni circostanza abbiamo rispettato gli impegni: ci siamo sempre presentati alle scadenze internazionali offrendo un’immagine di efficienza e serietà. Non abbiamo mai avuto ritardi sia nella fase di presentazione del dossier di candidatura che in quello di registrazione. Abbiamo sempre rispettato le scadenze e continueremo a farlo. Il prossimo 19 aprile saremo davanti al Comitato Esecutivo del Bie con le carte in regola, come è sempre avvenuto, nei tempi previsti, come sempre avvenuto. Milano ha vinto l’Expo grazie ad un eccellente Dossier di candidatura, confermato dal dossiere di registrazione.

Un Dossier che è la carta di identità di Expo: un documento che ha convinto una qualificata giuria internazionale e decine di Paesi dei cinque continenti che hanno dato il loro voto a Milano. Expo vuole essere un progetto per la nostra città, per l’Italia e per il mondo. Un progetto che può dare un contributo alle sfide del mondo. Expo è un percorso e non solo una esposizione di 6 mesi. Un percorso sui temi relativi all’alimentazione, all’acqua, all’energia e all’ambiente. Tutte le ricerche economiche evidenziano come agricoltura urbana, periurbana e familiare siano una risposta alla fame nel mondo. L’expo è un percorso culturale, formativo, scientifico, di innovazione tecnologica, di cooperazione internazionale che vuole anche accogliere le esperienze di altri Paesi per dare risposte al mondo. E’ un progetto culturale, iniziato dal momento dell’assegnazione e che va oltre i 6 mesi di esposizione ma prosegue dopo il 2015. Tra le sfide del mondo c’è quella della sicurezza alimentare dove metà della popolazione mondiale muore di fame e metà vive nell’abbondanza. Expo rappresenta un momento di condivisione tra i Paesi in via di sviluppo e quelli più sviluppati per vincere le sfide per una alimentazione sana e sicura. La Lombardia è la prima regione agricola italiana e tra le prime in Europa.

Milano è il secondo Comune agricolo d’Italia. Un vero laboratorio di agricoltura moderna, intensiva, diversificata e rispettosa dell’ambiente. Caratteristiche che ne fanno la base da cui diffondere nel mondo strategie vincenti contro la fame, la mancanza d’acqua, la desertificazione, il sottosviluppo. L’agricoltura del Milanese è destinata ad essere uno degli assi portanti dei progetti di cooperazione per contribuire al raggiungimento dell’obbiettivo di sradicare la fame e la povertà nel mondo: un impegno preciso di Expo Milano 2015. È questa la filosofia al centro dei progetti che abbiamo avviato in decine di Paesi lavorando con le nostre Università, con i centri di ricerca e con le Organizzazioni Non Governative che operano sul campo e che danno garanzie e risultati concreti. Progetti legati a Expo, che ne interpreta perfettamente i motivi ispiratori: creare un pianeta più equo, più sviluppato, più vivibile attraverso la diffusione e la condivisione del know how e delle eccellenze della nostra agricoltura. Il sito dove si svolgerà l’esposizione universale è solo una componente di Expo.

Expo è un progetto molto più ampio e articolato. Milano firmerà una Expo ancora più verde di quanto previsto. La percentuale di area verde e acqua sarà del 56%: più di quanto previsto dal Dossier di candidatura. Ci saranno le serre bioclimatiche che illustrano i climi e le colture del mondo del mondo. Accanto a questa dimensione ci saranno l’innovazione e la tecnologia: non potrebbe essere altrimenti. L’innovazione e la tecnologia non sono in opposizione all’idea di verde. Tecnologia significa agricoltura intensiva, fonti energetiche alternative, microirrigazione, agricoltura urbana, bioagricoltura, bioteconologie per la filiera alimentare. Non c’è contraddizione, ma integrazione. Una integrazione cui lavorano grandi architetti internazionali come Jacques Herzog e Ricky Burdett. Attendiamo con fiducia il pronunciamento dell’Agenzia del Territorio, il soggetto terzo a cui ci siamo rivolti per avere una valutazione economica del progetto del diritto di superficie. Governo, Regione, Provincia, Comune e Camera di Commercio hanno condiviso finora un percorso che è quello del diritto di superficie. La soluzione prescelta sarà quella che più di tutte potrà garantire l’interesse pubblico. Questo obiettivo – l’interesse pubblico – è per me una priorità. Expo viene considerata con grande interesse a livello internazionale. Questo è un dato fondamentale. Lo confermano le adesioni finora registrate: ben 14 Paesi a 50 mesi dall’evento. E’ proprio di queste ore ed ho il piacere di annunciarlo qui in Consiglio Comunale che la Cambogia ha aderito.

È un risultato straordinario, mai avvenuto prima d’ora per nessun altra Esposizione Internazionale. La prima lettera di adesione a Expo, dopo la registrazione ufficiale del Bie, è arrivata dalla Svizzera. Un’adesione immediata ed entusiasta che ha per noi un forte significato. Dopo la Svizzera hanno aderito altri 13 Paesi: Azerbaijan, Egitto, Germania, Guatemala, Montenegro, Perù, Romania, Russia, San Marino, Togo, Turchia, Uruguay, Cambogia. Ognuno dei progetti messi in campo, ognuna delle collaborazioni avviate è un tassello del grande mosaico che sarà Expo 2015. Il simbolo di questo metodo di lavoro sarà il Centro per lo Sviluppo Sostenibile, un punto di riferimento internazionale che da Milano promuoverà una rete di conoscenze, formazione e iniziative per tutti i Paesi. Expo è un evento che promuoverà Milano, la Lombardia, l’Italia. Milano e l’Italia stanno mettendo in campo un grande impegno finanziario per un Expo 2015 che sia raggiungibile, visitabile, fruibile da tutti.

Impegno per costruire nuove linee metropolitane, nuove strade e autostrade; per mettere in rete i diversi sistemi aeroportuali; per implementare l’alta velocità ferroviaria. Tutto questo ci è stato riconosciuto. Il 23 novembre scorso a Parigi l’Assemblea Generale del Bureau des Expositions ha approvato il dossier di registrazione di Milano per l’organizzazione dell’evento. Per Milano e la Lombardia Expo significa lavoro, turismo, infrastrutture. Un segno concreto delle ricadute positive di Expo è la crescita dell’economia e dell’occupazione. Secondo le proiezioni dell’Università Bocconi, Expo Milano 2015 immetterà nel sistema economico italiano. L’occupazione generata in modalità diretta, indiretta ed indotta sarà pari, nel decennio 2011-2020, a circa 61 mila persone occupate in media ogni anno. Expo produrrà, inoltre, una maggiore conoscenza nei circuiti turistici mondiali di Milano e dell’Italia, aumentando l’attrattività del nostro Paese e generando un flusso aggiuntivo di turisti anche in momenti diversi dai mesi di apertura dell’esposizione. Expo lascerà in eredità un miglioramento delle infrastrutture ricettive: un asset che rappresenta un valore nel mercato del turismo culturale e congressuale. Le infrastrutture. L’avvio dei lavori per le due nuove linee della metropolitana, la M4 e la M5, a vent’anni dall’ultima inaugurazione, sono un fatto storico, impensabile senza lo slancio impresso da Expo e senza la collaborazione del Governo che ha investito nell’evento e che ci crede fermamente. Stiamo prolungando le linee metropolitane esistenti.

La Lombardia avrà tre nuove autostrade, Tem, Brebemi e Pedemontana, opere necessarie per promuovere la nostra competitività internazionale. Il sistema aeroportuale milanese è già oggi in crescita e crescerà insieme ad Expo. Malpensa ha registrato, nel 2010, una crescita esponenziale del traffico sia nel comparto passeggeri (+9%) sia in quello merci (+39,3%). Malpensa è oggi il terzo scalo europeo per crescita passeggeri. Stiamo lavorando sull’Expo della conoscenza. Stiamo costruendo insieme alle eccellenze scientifiche e culturali di Milano una Expo basata sulla conoscenza, sullo scambio di dati per costruire strategie per lo sviluppo sostenibile. Abbiamo sottoscritto un accordo con i Rettori delle Università Milanesi che ha dato via a diversi progetti di innovazione per Milano: progetti strategici nei settori della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo, promossi e finanziati dal Comune in collaborazione con le Università milanesi. La Camera di Commercio di Milano ha creato nove tavoli di lavoro, per coinvolgere oltre 300 opinion leaders e rappresentanze di interessi e diffondere il messaggio di Expo. Abbiamo dato il via al Laboratorio Interattivo sull’Alimentazione al Museo della Scienza e della Tecnologia che farà incontrare il grande pubblico con i temi e i progetti Expo, dalle tecnologie alimentari alla bioagricoltura. Abbiamo avviato con le scuole elementari milanesi il progetto “Orti didattici”: 40 orti scolastici nuovi o riqualificati che diventano parte integrante dell’offerta formativa per oltre 250 classi e 6mila bambini degli istituti coinvolti. Una vera e propria “aula all’aperto” dedicata ai temi di Expo Milano 2015.

Stiamo valorizzando lo straordinario sistema di Agricoltura urbana e periurbana di Milano. Stiamo recuperando le 14 cascine storiche dismesse su un totale di 59 destinandole alle associazioni per progetti in tema con Expo. Stiamo lavorando con gli agricoltori del sud Milano, dell’Abbiatense, della Brianza e del Lodigiano: presto attiveremo con ciascun distretto agricolo interventi e iniziative condivise per la valorizzazione, attraverso Expo, delle eccellenze tecnologiche, agricole ed enogastronomiche dei distretti agricoli lombardi, e per creare nuove imprese nel settore dell’agroindustria. Lavoriamo anche per rafforzare il dialogo tra Expo e la città, per favorire la partecipazione dei cittadini. Expo vuole lavorare con tutti i milanesi, i giovani, i talenti, le imprese, il mondo della cultura. Per tutti questi mondi vuole creare opportunità. È un dialogo che ritengo fondamentale per il successo di Expo e per costruire un percorso di progettazione condivisa che faccia di Expo un laboratorio aperto a tutti, interattivo, capace di produrre idee. Serve un clima di fiducia e di collaborazione da parte di tutti. Expo merita questo impegno. Abbiamo da poco festeggiato l’Unità d’Italia.

Impegniamoci per essere davvero uniti non solo nei discorsi ma nelle cose concrete. Essere uniti anche quando le appartenenze politiche ci dividono se è in gioco il futuro della nostra città e del nostro Paese. Milano è una città straordinaria. Una città che sa andare oltre gli orizzonti ristretti delle diverse appartenenze, delle polemiche, degli interessi contrapposti quando si tratta di raggiungere una meta importante. Expo è una meta che ci farà entrare nella storia. L’abbiamo ottenuta tutti insieme questa opportunità. Insieme porteremo a termine il lavoro che abbiamo cominciato. E lo faremo come sappiamo fare: mostreremo al mondo di cosa è capace Milano, di cosa è capace l’Italia. Grazie.