Luglio 2011

FORMALIZZATA LA RICHIESTA DI DIMISSIONI PER FILIPPO PENATI (PD)

Da |26 Luglio 2011|

(OMNIMILANO) Milano, 26 LUGLIO 2011

Filippo Penati, l’esponente Pd indagato per tangenti nell’ambito dell’inchiesta sull’area ex Falck, sta partecipando come di consueto al Consiglio Regionale convocato per oggi (26 luglio 2011) al Pirellone.

Formalizzata ieri la richiesta di dimissioni da vice presidente dell’aula, Penati si e’ seduto nei banchi dell’opposizione al fianco del segretario regionale del […]

LA STANGATA DI PISAPIA: AUTOBUS, TRAM E METRO COSTANO IL 50% IN PIÙ

Da |23 Luglio 2011|

Milano – Quanto aveva preannunciato il centrodestra in campagna elettorale ha già iniziato ad avverarsi. Le prime mosse per mettere mano alle tasche dei milanesi è aumentare il biglietto dell’Atm del 50 per cento e introdurre una addizionale Irpef pari allo 0,2% del reddito. Niente da meravigliarsi, però. Il neo sindaco Giuliano Pisapia segue […]

CARMINE ABAGNALE CHIEDE AL PDL UNA PETIZIONE POPOLARE SUGLI AUMENTI DI PISAPIA.

Da |22 Luglio 2011|

COMUNICATO STAMPA

E’ ufficiale, oggi la giunta comunale di Milano ha approvato l’aumento del 50% del biglietto ATM, che arriverà così a costare 1,50 euro.
Carmine Abagnale, Consigliere comunale del PDL, che già aveva criticato aspramente questa ipotesi, è ovviamente deluso e rincara la dose.
“La giunta di sinistra Pisapia – dice Abagnale – non si è […]

CARMINE ABAGNALE, CONSIGLIERE PDL, SI SCAGLIA CONTRO L’AUMENTO DEL BIGLIETTO ATM

Da |20 Luglio 2011|

COMUNICATO STAMPA

Carmine Abagnale, Consigliere comunale in quota PDL, appena saputo dell’intenzione della nuova giunta comunale guidata da Pisapia di aumentare anche del 50% il biglietto dell’ATM, si dice fortemente contrariato.

“Prima di aumentare il prezzo del biglietto – dichiara – bisognerebbe combattere l’evasione, che sui mezzi ATM è ad oggi elevatissima, con punte del 40%, […]

CONSIGLIO COMUNALE DEL 27 GIUGNO 2011

Da |1 Luglio 2011|

CONSIGLIO COMUNALE del  27 giugno 2011

Signor Presidente, Signor Sindaco, Signori Assessori e Colleghi Consiglieri, lo scorso 30 maggio i milanesi hanno scelto chi deve governare la Città e con quale programma. Auguro a tutti buon lavoro, ciascuno nel proprio ruolo. Per quanto mi compete opererò secondo gli stessi principi che hanno ispirato il nostro lavoro per Milano negli ultimi cinque anni di governo.

Lavorerò in quest’aula, come sul territorio, fra la gente e con la gente che chiede di essere rappresentata da una coalizione moderata, che crede nella famiglia come cellula prima su cui si basa la nostra comunità e che valorizza il rapporto con la società civile, ricca e viva, in una cultura sussidiaria, partecipativa e solidale.

Mi auguro che questo proposito venga condiviso e attuato anche dai colleghi di maggioranza, anche se le prime prese di posizione e i comportamenti della Giunta vanno in ben altra direzione.

CONTRADDIZIONI

Le linee programmatiche del Sindaco e della Giunta si presentano generiche e poco consistenti, con affermazioni ideologiche e contraddittorie.

FRAMMENTAZIONE DELLE DELEGHE

A proposito della formazione della Giunta e dalla distribuzione delle deleghe non posso esimermi dal manifestare perplessità sulla scelta del neo-Sindaco di frammentare in almeno tre strutture diverse l’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali. La nuova maggioranza, a mio avviso, non ha saputo cogliere l’innovazione (ampiamente riconosciuta dal CNEL come “MODELLO MILANO”) di mantenere unite queste competenze, dando vita ad un sistema integrato di welfare locale, centrato sull’unitarietà della persona, sull’efficacia degli interventi e degli investimenti sociali.

O piuttosto, non ha potuto mantenere questo schema di successo, sacrificando l’efficienza e l’efficacia ad una logica di distribuzione di poltrone da parte di una coalizione, che mostra già segni di divisione.

Tra l’altro, nelle nuove deleghe, si parla di istruzione, di welfare ma passa in secondo piano il riferimento alla famiglia, che per me è quella sancita dalla Costituzione. Chiedo che si passi da una generica idea di “comunità affettive” a politiche che tengano conto della centralità della famiglia e della sua funzione sociale, riconoscendone il valore in un sistema di equità familiare, dove la famiglia venga promossa e sostenuta, anche nella sua capacità di associarsi e di proporre politiche che tengano conto, non solo del reddito, ma anche del numero dei componenti.

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